4 anni fa
Un ospedale pazzo, salvo rare eccezioni, a partire...
Un ospedale pazzo, salvo rare eccezioni, a partire dal pronto soccorso e diffuso nei maggiori reparti presenti.La tecnologia è presente ma tutto ruota intorno alla tutela dei professionisti, nessuno escluso, dove i protocolli sanitari sono il libro perfetto per tutto questo.
È più un grande ufficio burocratico dedicato al loro salvataggio e protezione che un ospedale per la protezione dei malati e per la cura "tempestiva" dei malati, dove non si considera minimamente che i protocolli non sono sempre buoni per tutti dove ( prendersi cura di tutti e male, fa grandi danni e mortalità) ma personalizzarli per il paziente in servizio dove ci sono dubbi o dove la procedura di base non funziona non è solo un dovere, ma un obbligo.
Se hai la fortuna di essere ascoltato e trattato nella giusta direzione, o meglio ancora, hai una diagnosi corretta, vieni fuori con altre patologie.
Minimizzare spesso per loro è un'abitudine dove se continui a stare male e a lamentarti, qui dicono che è il paziente esagerato e che ha i capricci ed è suo esclusivo desiderio lamentarsi.
Gli anziani sono in questo ospedale già con un piede nella fossa da quando ne varcano la soglia, il resto una bella scommessa, che avendo a che fare con i colossi della burocrazia, hanno messo anche l'altro piede nella fossa.
Tempi di pronto soccorso? Quando fa bene, sono biblici e, naturalmente, incolpano l'utente, il paziente che deve rimanere per molti giorni in quell'ambiente selvaggio e contaminato senza poter avere supporto e aiuto dai propri cari, mantenendo i pazienti soli sono in questo fuori classe.
La sanità a Roma va a rotoli, anche grazie a certi politici, ma certi operatori hanno un'attitudine a far cadere le cose sugli utenti, un trucco per farsi sentire, ripeto, con certe eccezioni ed eccellenze.
Atteggiamento attento ad evitare responsabilità in caso di reclamo, quindi, qualunque cosa accada, nessuno si sente andare avanti nella propria idea, anche di fronte a reclami o complicazioni avverse a quella cura, a quella teoria di non uscire dai protocolli che secondo loro li difende.
Torna sulle nuove scoperte scientifiche applicate, nonostante ci sia tecnologia.
Atteggiamento arrogante, altruista, di routine e ignorante, dove (o almeno così o vai / dimetti) è il loro cavallo di battaglia.
Sempre pronto a strategie per proteggerli e lasciare il paziente con i suoi guai rimbalzando tra i vari medici che possono aver consigliato al paziente di andare in ospedale e di fare i numeri da portare a bilancio, esaltando le probabili direttive del ministero o direttore sanitario dove il ricovero nei reparti deve comunque durare pochissimo mentre la sosta al pronto soccorso deve durare tanti e tanti giorni per scoraggiare.
Folli è la parola giusta, perché in sanità si muore per certe cose, anche dopo l'ospedale, dopo il pronto soccorso, si corre un grande rischio di vita se non si è stati protetti, accuditi e istituiti bene dove c'è stato reale feedback diagnostico e non solo poche frasi per abbaiarti.
Si coprono a vicenda, da bravi colleghi nelle varie categorie e competenze, e sanno bene di essere intoccabili.
Riaffermando che ci sono eccellenze rare, ma ci vuole molta fortuna per trovarle (dove sanno) se non ti indirizzano, il che è raro, meglio rimandarti a casa.
Un muro di gomma.
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