3 anni fa
Quindi vorrei che questa recensione raccontasse la...
Quindi vorrei che questa recensione raccontasse la mia storia:
AD MMXVIII, siamo nel mese di dicembre, dovevo andare al cinema con i miei amici al The Space Campus (cinema vicino al campus universitario di Parma, capitale della cultura 2020 e forse anche 2021 a causa del covid che, come voi sa, ha colpito nel corso del 2020 il mondo intero... speriamo in questo 2021 davvero) visto che non avevo ancora la macchina decido di raggiungere la mia meta (dove i miei amici già mi aspettavano) con una bella (scherzando ovviamente perchè guardateli) autobus numero 21 preso alla fermata di viale rustici (il lungo Parma per chi non lo sapesse). Quindi ci sono io che, mi vesto per uscire e comincio ad assaggiare i nachos di The Space Cinema Campus (dove mi stavo portando), esco di casa tutto tranquillo con le mie cuffie che mettono la mia musica preferita (io uso Spotify ma puoi usare anche YouTube Music, AppleMusic o Amazon Music ma quest'ultimo te lo sconsiglio perché fa schifo (spoiler: come il già citato TEP)), mi avvicino alla fermata dell'autobus. Quando a un buon punto, dopo 30 minuti di attesa, i miei occhi vedono come un miraggio l'attesissimo autobus (veicolo dedicato al trasporto pubblico di persone di ogni genere e di tutte le età e di tutte le etnie senza distinzione tra uomo, donna, ragazzo, ragazza , asiatico) quando, come di consueto nell'arte di fermare autobus, alzo il braccio per indicare all'autista la mia intenzione di salire sul suddetto veicolo che lui pilotava e comandava... Ma, MA, lui, l' autista (non da confondere con autistico perché sul serio sono due cose diverse, una identifica chi guida gli autobus e l'altra terribile ma anche rispettosamente normale e per carità non c'è niente di male a giudicare sono persone come noi) con sguardo di sfida preme il piede su l'acceleratore, aumentando conseguentemente la velocità del suddetto mezzo di almeno 10 km/h rendendo impossibile l'arresto, cosicché non ho potuto usufruire del servizio di trasporto pubblico che, da cittadino italiano (ma anche non italiani per carità c dai, insomma, sono persone come noi se non meglio di noi, alcune sono migliori) è un mio diritto. Privato ormai di uno dei diritti fondamentali, vivrò quella che era ed è ancora l'impresa più pericolosa e temuta di tutte: andare a piedi allo Space Cinema Campus. Armato di santa pazienza e tanta forza di volontà riuscì nell'impresa e fui accolto come un eroe dai miei amici ormai accampati davanti al suddetto cinema. La parte peggiore di tutta questa terribile esperienza da incubo è che, una volta acquistati i biglietti alla cassa (anche piuttosto lenti in effetti dopo aver messo una recensione anche su di loro) e arrivati in camera scopriamo con totale sorpresa e orrore che la disney il preshow era già finito. Non sono d'accordo a perdere la visione del preshow disney. TEP, ora siamo rivali.
Questi erano gli onori tributati al domatore di cavalli Ettorre.
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