4 anni fa
Al mattino presto scivolo lentamente attraverso la...
Al mattino presto scivolo lentamente attraverso la nebbia e la foschia. La città è estinta, il sempre attivo e vivace Radboud Campus sembra una città fantasma, niente pollo o studente. Giovedì 2 gennaio 2020, un nuovo decennio, un vecchio rituale, appuntamento e monitoraggio in reumatologia al Radboud UMC. Nessun parcheggio affollato, pace, panoramica, ordine. Funziona senza intoppi, conversazione, ricerca, puntura, farmacia. Nessun motivo di agitazione, tutto stabile. Sono le undici, la giornata è aperta e libera per me.
La testa dell'Erasmus è coperta di nebbia e appena percettibile. A volte si accendono dei brandelli e percepisco un viso scuro. Rimango lì nel lontano passato, scivolato via da una lezione che uccide la mente, alla ricerca di intuizioni e intuizioni. Non so ancora come distinguerli. Va bene anche un'avventura.
Dietro l'angolo entro nel vecchio monastero sull'Houtlaan, Berchmanianum, così si chiama ora. Ogni edificio è un essere, con una storia, una storia, un'identità. Sono curioso di conoscere l'essenza di questo edificio.
Non ci sono studenti oggi, ci sono solo una manciata di personale e un portiere amichevole. Spiego cosa mi spinge, mi sente e capisce cosa voglio dire e voglio, è anche orgoglioso e affascinato da questo monumento. Ricevo alcuni suggerimenti e la richiesta di rispettare la privacy di tutti. Non serve dirlo.
Quasi ovunque l'edificio trasuda l'atmosfera dell'ex monastero, fondato nel 1928 dai Gesuiti. Lo chiamarono Jan Berchmans, un semplice ragazzo fiammingo di Diest, nato nel 1599, morto a Roma all'età di 22 anni. Dopo una vita feroce, carica, a volte commovente e ispirata in un mondo pieno di violenza, la guerra degli ottant'anni , fu santificato 267 anni dopo la sua morte da papa Leone 13 sulla base di due miracoli, che a quel tempo non lasciavano il mondo. merce. Nella cappella con le vetrate colorate ho letto la sua storia di vita su Vox, la rivista indipendente della Radboud University. Un rapporto completo e approfondito di Ken Lambeets, ottobre 2018. Leggilo.
Continuo il mio cammino attraverso un labirinto di corridoi, scale, volte, quattro o cinque piani. Vecchio e nuovo proprio dietro di noi, un fungo spaccante per i Paesi Bassi, dove vecchio e nuovo si fondono in architettura, design, storia e storie. La mia testa è piena di impressioni, associazioni, incursioni, pensieri. Tempo per fuori, vento, tempesta, nebbia e vita.
Il vecchio orologio al pianterreno in corridoio spuntava ogni volta durante il mio giro, proprio come De Gezwinde grayard van Hooft, che ci dà sempre un assegno, è irrintracciabile, ingoia tutto, lo divora, lo digerisce, che sembra forte.
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