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vincenzo marsella

3 anni fa

Domenico Costanzi partecipò all'urbanizzazione di ...

Domenico Costanzi partecipò all'urbanizzazione di Roma e acquistò un terreno, sul quale costruì prima l'Hotel Quirinale e nel 1874 il Teatro dell'Opera. L'albergo comunicava con il teatro attraverso un passaggio sotterraneo, che garantiva la massima privacy agli artisti (che dovevano solo attraversarlo per raggiungere il palco dove si esibivano, e anche per questo hanno apprezzato molto l'alloggio).
L'architetto Achille Sfondrini nel 1878, in soli due anni costruì il teatro, nello stile neorinascimentale che andava di moda all'epoca. Il teatro non era grande (1.100 posti), ma aveva un'ottima acustica e una bella cupola dipinta da Annibale Brugnoli. L'opera fu inaugurata alla presenza del re Umberto I di Savoia e della regina Margherita di Savoia il 27 novembre 1880, con la Semiramide di Rossini. L'impresa, però, non si rivelò particolarmente redditizia: Costanzi dovette impegnare i propri beni e rimanere imprenditore fino alla morte, quando gli succedette il figlio Enrico.
La gestione amministrativa del teatro fu rilevata nel 1907 dall'impresario Walter Mocchi. Nel 1912 Emma Carelli, moglie di Mocchi, diventa direttrice e dirigente della nuova "Impresa Costanzi". Nel 1926 il Comune di Roma acquistò il teatro e ne rilevò la gestione. I lavori di completamento, ampliamento e ristrutturazione furono affidati all'architetto Marcello Piacentini, il quale, con la chiusura del teatro il 15 novembre 1926, ricostruì completamente i prospetti esterni e aumentò di uno i tre ordini di palchi originali e disponeva di uno straordinario lampadario di cristallo installato. il più grande d'Europa.
Il teatro assume quindi la nuova denominazione di Teatro Reale dell'Opera e viene riaperto il 27 febbraio 1928 con il Nerone di Arrigo Boito diretto da Gino Marinuzzi. L'ingresso principale è stato poi spostato da via Firenze a via del Viminale, ma non è stato possibile, per i tempi stretti, realizzare la nuova facciata sulla piazza secondo un progetto più radicale preparato dal Piacentini e ancora inedito.
Nel 1930 viene allestito un organo a canne con tastiera e pedaliera della ditta organaria Buccolini, celato a destra del palco da un reticolo espressivo. L'organo è stato restaurato dalla stessa azienda nel 2004.
Eliminato l'epiteto regio con il passaggio alla Repubblica, nel 1956 il Comune di Roma affida allo stesso Piacentini l'incarico di curare un nuovo intervento di ampliamento e restauro. I lavori, che comprendevano, tra l'altro, la realizzazione di uno scalone d'onore e di un atrio dei palchi, spazi uffici, l'installazione di nuovi arredi e il rifacimento della facciata in stile novecentesco, furono completati nel 1960. Il Il Teatro dell'Opera di Roma ha una capienza attuale di circa 1600 posti. Il 23 dicembre 2013 Carlo Fuortes è stato nominato Soprintendente del teatro

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