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matteo donati

4 anni fa

Reparto di geriatria: sala delirium. Un nome infel...

Reparto di geriatria: sala delirium. Un nome infelice per un luogo da incubo dove il paziente è affidato più alle cure dei familiari che al personale, sempre di fretta e mai puntuale a seguire le chiamate. In questo reparto non troverete, come vorrebbe suggerire il nome, solo pazienti con demenza. Ma incontrerai le patologie più disparate, raggruppate in stanze caotiche da ben sei pazienti ciascuna. Avendo qui un parente stretto ricoverato per problemi di diabete, ho avuto modo di annotare quanto segue: alla reception (segnata con orari 11: 45/12: 15) il medico (Macchiarulo) si è presentato con un'ora e venti di ritardo. Senza alcuna spiegazione o scusa per questo disservizio, ha detto per la terza volta che l'intervento necessario per il paziente (affetto da cancrena in fase degenerativa) era imminente. Per la terza volta ho chiesto una data certa, anche settimane dopo, per estrarre il paziente dalla struttura fatiscente e riportarlo indietro solo in occasione dell'operazione. Le risposte, per la terza volta, sono state le più evasive, attribuendo la colpa alla "direzione", senza mai darmi un solo nome con cui conferire. Non solo, mi è stato detto che se volevo "non perdere la priorità" avrei dovuto lasciare il paziente in reparto. Non mi è stata data alcuna possibilità di "fissare una data" o di sapere quando l'operazione avrebbe potuto effettivamente procedere. La risposta fornita è sempre la stessa: "speriamo ..." oppure "ci sono buone possibilità che". Inoltre, il lato umano è quasi del tutto assente: una parte del personale si rifiuta di nutrire i pazienti non autonomi, scaricando questo onere sulla famiglia (se per caso un familiare non può recarsi in ospedale o non può permettersi un caregiver retribuito, deve quindi aspettate che i vostri cari digiuni?). Oltre agli incontri è stato vergognoso il tocco mostrato da alcuni medici: per spiegare le procedure chirurgiche inerenti al piede diabetico, ho assistito personalmente alla metafora del "salame affettato", usata di fronte a un familiare già scosso dal dramma personale. L'impressione di questo dipartimento è che tutte quelle persone a cui la società ha già rinunciato perché improduttive, o gli anziani con gravi disturbi, finiscano lì. Apparentemente nato come settore dedito alla demenza senile, il reparto è da considerarsi semi-fantasma: dotato di pochissimo personale, a volte demotivato e maleducato (soprattutto i rappresentanti dei ricevimenti). A qualsiasi reclamo sull'evidente disagio a cui sono sottoposti il ​​paziente ei familiari, la risposta che incontrerai sarà un'alzata di spalle. Spero che nessuno a te caro capiti mai in questa specifica zona di Sant'Orsola. In questo caso dovrai essere disposto a cambiare te stesso, nutrire il paziente e sarai lasciato nella totale misericordia degli eventi. In qualità di guida locale di Google ho provveduto anche ad inoltrare un reclamo alla suddetta "direzione", sperando che sempre meno persone si trovassero nella mia stessa posizione.

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