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Angelo Pichierri

4 anni fa

Posso dire di aver conosciuto medici per essere de...

Posso dire di aver conosciuto medici per essere definiti luminari della cardiochirurgia, oltre a medici che si possono definire molto poveri di professionalità ed etica medica.
Mia figlia di tre mesi viene operata al cuore per un difetto interventricolare con il successo dell'intervento.
Dopo diverse ore, pur uscendo dalla sala operatoria con ottima emodinamica, in terapia intensiva postoperatoria ha riportato gravi problemi cerebrali dovuti all'ipossia dovuta ad una bassa gittata cardiaca prolungata.
Sono stato informato per caso da un parente di una paziente che si trovava in quel reparto, delle complicazioni della mia bambina.
Come se non bastasse, non mi sono state fornite le informazioni necessarie nell'immediato sullo stato di salute di mia figlia, né durante il decorso postoperatorio.
Gli esami strumentali non sono stati eseguiti immediatamente anche se ripetutamente richiesti dal sottoscritto, (elettroencefalogramma e RSM), con il fine ultimo di fare ipotesi azzardate che mia figlia fosse già arrivata in quell'ospedale con problemi cerebrali.
Va detto che affermazioni simili in barba al codice etico medico sono state fatte dopo aver commentato i risultati disastrosi della risonanza magnetica e in presenza di una forte apprensione emotiva di me e di mia moglie.
Per non esagerare vorrei che qualcuno mi spiegasse come sia possibile che tutto questo avvenga in un reparto che serve proprio a prevenire il verificarsi di simili complicazioni.
Per parlare sempre della stessa gestione della terapia intensiva post operatoria, è possibile che l'accesso sia previsto a più persone contemporaneamente nello stesso ambiente indossando solo il copriscarpe?
La vita di mia figlia e quella della mia famiglia non è certo la stessa;
chi ha dovuto prestare più attenzione e tempestività di intervento, per evitare i danni causati?

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